Principi attivi e Metaboliti

Il valore delle piante officinali è legato alla presenza nei tessuti di sostanze chimiche con azione fisiologica: i principi attivi. Di molti di questi principi attivi non si conosce l’esatta struttura chimica; altri invece sono stati individuati e isolati.

I principi attivi, contenuti nelle droghe, possono essere rappresentati da costituenti cellulari primari (proteine, lipidi, polisaccaridi), da metaboliti intermedi (acidi organici) o da costituenti cellulari secondari (alcaloidi, glucosidi, flavonoidi, saponine, tannini, essenze). Quest’ultimo gruppo comprende i principi attivi più interessanti da un punto di vista farmacologico.

Le essenze, però, raramente hanno un singolo componente e pertanto, oggi, più che di principio attivo si parla di “fitocomplesso” in quanto l’attività biologica di una droga è da attribuirsi ad uno o più principi attivi in essa contenuti e alle interazioni che si verificano tra questi e altre sostanze presenti nella droga.


Metaboliti primari e secondari

Il consumo alimentare di vegetali oltre ad apportare proteine, grassi, carboidrati, sali minerali e vitamine ci rifornisce anche di sostanze che esercitano potenti attività biologiche quali: fenoli, terpeni, terpenoidi, alcaloidi, purine, pirimidine, acidi nucleici, steroidi, ecc. Tali sostanze vengono chiamate metaboliti secondari e si formano durante il metabolismo delle piante. Gli organismi vegetali sintetizzano per i propri processi vitali, un numero limitato di sostanze: carboidrati, proteine, lipidi, acidi nucleici, vitamine, enzimi. Questi composti sono indispensabili e le reazioni in cui sono coinvolti (biosintesi e metabolismo) costituiscono il metabolismo primario. Il metabolismo primario produce quindi tutte le sostanze di vitale importanza per la pianta, senza le quali non sopravvivrebbe. I vegetali possono però sintetizzare (attraverso biosintesi e degradazione) un grande numero di altre sostanze, a partire da intermedi del metabolismo primario; queste sostanze sono dette metaboliti secondari e costituiscono il metabolismo secondario.

Le reazioni del metabolismo secondario possono avvenire in diversi tessuti ed i prodotti possono essere accumulati o come polimeri o trasformati in prodotti più semplici; per questo motivo la loro presenza nella piante è solitamente esigua. Il metabolismo secondario, può variare da specie a specie ed è condizionato da fattori ecologici (relativi all’ambiente) e genetici (relativi al vegetale) e può dar luogo a differenti metaboliti secondari. Questi metaboliti si formano prevalentemente durante il periodo di accrescimento vegetale, cioè quando le trasformazioni metaboliche raggiungono la massima attività. Quando, per un qualunque motivo, il metabolismo primario è rallentato, aumenta il numero di prodotti intermedi generati, e di conseguenza, anche di metaboliti secondari.


I metaboliti secondari possono essere prodotti:

  1. come conseguenza di deficit della cellula vegetale (es. inibizione enzimatica o alterazioni del biochimismo della cellula);
  2. come reazione del vegetale a situazioni di stress. Infatti molti metaboliti secondari sono prodotti come conseguenza ad un’eccessiva esposizione a raggi UV, disidratazione, infezioni, ferite meccaniche, ecc.;
  3. per assolvere a specifiche funzioni: sono responsabili di particolari odori, sapori e colori della pianta, al fine di attirare o repellere insetti ed animali. Altri hanno funzioni ancora sconosciute. Ad essi vengono attribuite importanti funzioni fisiologiche per i sistemi vegetali quali la difesa dai parassiti, l’accumulo di sostanze di riserva, la necessità di prepararsi ai periodi freddi, la protezione dall’ eccessiva evaporazione fogliare, la colorazione di infiorescenze ecc.


I principi attivi

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